Il governo italiano ha recentemente annunciato l’assegnazione di oltre 38 milioni di euro alle regioni, finalizzati a promuovere l’installazione di impianti a fonti rinnovabili, un passo significativo nel quadro di un piano più ampio per accelerare la transizione energetica del Paese e assicurare una sicurezza energetica territoriale.
La viceministra all’Ambiente e alla Sicurezza energetica, Vannia Gava, ha rivelato questa iniziativa durante la Conferenza Unificata del 3 dicembre, evidenziando l’importanza di incentivare l’autoconsumo e i sistemi di accumulo per supportare le regioni nel raggiungimento degli obiettivi di energia pulita.
Le risorse, destinate per l’anno 2024, provengono da un fondo specifico creato presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase). Questo fondo è pensato non solo per aiutare le regioni a raggiungere gli obiettivi annuali di potenza installata, ma anche per minimizzare l’impatto ambientale degli impianti e garantire una distribuzione equa degli impatti sul territorio.
Le regioni italiane hanno ricevuto fondi basati su vari criteri, tra cui il progresso verso gli obiettivi di energia rinnovabile e l’impatto ambientale degli impianti. Tra le più beneficiate ci sono Lombardia, Puglia e Sicilia, ognuna con un finanziamento di 3,5 milioni di euro. Seguono l’Emilia-Romagna e la Sardegna con 3,3 milioni, e il Veneto con 3 milioni. Al contrario, regioni come Valle d’Aosta, Molise e Liguria hanno ricevuto rispettivamente solo 300 mila, 520 mila e 55 0mila euro.
Questi fondi sono parte di una strategia che include il riutilizzo di una quota dei ricavi delle aste per le emissioni di CO2, destinata a supportare la decarbonizzazione e la digitalizzazione dei processi autorizzativi, nonché lo sviluppo delle infrastrutture energetiche.
Il piano di investimenti previsti dal decreto Mase mira a una distribuzione trasparente ed efficace delle risorse, con un impegno finanziario che si estenderà fino al 2032, prevedendo investimenti annuali fino a 200 milioni di euro. L’obiettivo è quello di stimolare lo sviluppo sostenibile del territorio italiano e facilitare l’adozione di soluzioni innovative per una transizione energetica equa e inclusiva a livello nazionale.